Corriere della Sera published this heartwarming article the other day, about a young man who was killed by a train fifteen years ago on the Ancona-Pescara line, near Roseto degli Abruzzi. No one knew who he was, and his identity has remained unknown. He was about thirty-five, of medium height, and with black curly hair. Wearing a green plaid jacket sized 48 and shoes size 42, he had no money or identification documents with him; his wallet held only a small comb and a prayer card of Our Lady of Loreto. He was completely disfigured by the train and it remains unknown as to whether the death was an accident or a suicide. However, there is a person, Ciro Fattore, who has made a headstone for the young man's grave, bringing fresh flowers each year.
Ciro Fattore, a Neopolitan, has lived in Roseto degli Abruzzi for a long time. Struck by the history of the anonymous man, and believing that he should also have his life commemorated, Fattore had a marble and brass plaque made for the grave at the municipal cemetery, which read, 'There is always a benefactor who is thinking of you.' Together with the collaboration of florist Gaetano Cinelli, also from Naples, the unknown man is brought fresh flowers almost every day. This year, Fattore and Cinelli, with the generosity of a local company and other citizens, are celebrating the anniversary of the young man's death with a memorial mass in the Church of the Sacred Heart. 'It was our way of remembering, and to make him feel less alone,' said Fattore.
Abruzzo, fiori freschi e messe in suffragio per l'anonimo che nessuno volle riconoscere
La singolare vicenda di un ragazzo scomparso 15 anni fa e mai identificato: è stato "adottato" da una comunità interaNicola Catenaro
15 September 2012
ROSETO DEGLI ABRUZZI (TERAMO) – Era un giovane di circa trentacinque anni, statura media, capelli ricci e neri. Indossava una giacca verde a quadri taglia 48 e portava scarpe numero 42. Non aveva soldi né documenti addosso. Nel portafogli, solo un piccolo pettine e un santino della Madonna di Loreto. La sua vita è finita sotto le ruote di un treno una domenica pomeriggio di quindici anni fa, intorno alle 14, sulla linea ferroviaria Ancona-Pescara, nei pressi di Roseto degli Abruzzi. Pioveva a dirotto e il recupero della salma fu piuttosto complesso. Disgrazia o suicidio? L’interrogativo è ancora aperto. Certo è che la sua identità (il viso era completamente sfigurato) è rimasta ignota e nessuno ha mai reclamato il suo corpo. C’è tuttavia chi, pur non avendolo mai conosciuto, ha fatto apporre una lapide sulla sua tomba e da quindici anni gli porta fiori freschi e fa dire messe in sua memoria.
ROSETO DEGLI ABRUZZI (TERAMO) – Era un giovane di circa trentacinque anni, statura media, capelli ricci e neri. Indossava una giacca verde a quadri taglia 48 e portava scarpe numero 42. Non aveva soldi né documenti addosso. Nel portafogli, solo un piccolo pettine e un santino della Madonna di Loreto. La sua vita è finita sotto le ruote di un treno una domenica pomeriggio di quindici anni fa, intorno alle 14, sulla linea ferroviaria Ancona-Pescara, nei pressi di Roseto degli Abruzzi. Pioveva a dirotto e il recupero della salma fu piuttosto complesso. Disgrazia o suicidio? L’interrogativo è ancora aperto. Certo è che la sua identità (il viso era completamente sfigurato) è rimasta ignota e nessuno ha mai reclamato il suo corpo. C’è tuttavia chi, pur non avendolo mai conosciuto, ha fatto apporre una lapide sulla sua tomba e da quindici anni gli porta fiori freschi e fa dire messe in sua memoria.
«C'È SEMPRE UN BENEFATTORE CHE TI PENSA»- «A dimostrare tanta generosità è un ex dipendente della società Autogrill ora in pensione, Ciro Fattore, originario di Napoli ma residente da tempo a Roseto degli Abruzzi. Rimase colpito dalla storia di questo ragazzo senza nome, sepolto nel cimitero comunale che lui frequentava, e pensò che fosse giusto riservargli un trattamento uguale a quello degli altri estinti. Così fece sistemare prima le luci e poi la lapide in marmo con una targa in ottone che recita: «C’è sempre un benefattore che ti pensa». Ciro, ancora oggi, non sembra darsi pace per la sorte dello sconosciuto: «è mai possibile che non possa ricongiungersi con la propria famiglia?».
I TENTATIVI DELLA POLFER - I tentativi a suo tempo furono fatti. Dopo il suo ritrovamento, la Polfer provò in ogni modo a identificarlo. Cercò tra le persone scomparse e diramò segnalazioni a tutte le stazioni d’Italia. Inizialmente si pensò a un uomo di Pescara, di cui si erano perse le tracce. Ma i familiari, giunti a Roseto, non riconobbero la salma. Così il corpo rimase per tre lunghi mesi nell'obitorio del cimitero in attesa che qualche parente si presentasse e effettuasse il riconoscimento. «Ma nessuno si fece vivo – conferma a Corriere.it Giuseppe Neri, custode del cimitero da venti anni –, quindi il Comune mise un loculo a disposizione, nella parte vecchia, proprio qui vicino, e provvedemmo alla sepoltura».
SEMPRE FIORI FRESCHI SULLA TOMBA - Grazie alla generosità di Ciro e alla collaborazione dell’amico fioraio Gaetano Cinelli, anche lui napoletano, l'anonimo ha avuto l’attenzione che gli mancava e fiori freschi sulla tomba quasi tutti i giorni. La sensibilità di Ciro diventò anche un piccolo caso in Abruzzo, dopo un servizio del Tg3. Quest’anno Ciro e Gaetano, insieme ad altri concittadini, hanno deciso di celebrare l’anniversario della morte del giovane con una messa in suffragio nella chiesa del Sacro Cuore. In tanti hanno risposto all'invito contenuto nei manifesti funebri che il pensionato, con l’aiuto disinteressato di un’impresa locale, ha fatto affiggere in tutta la città. «È stato il nostro modo di ricordarlo – spiega Ciro - e di farlo sentire meno solo» .